Stefano Arici

«Il 2025 sarà il mio anno, mi attendono tante sfide»

Stefano Arici, sales account manager, si racconta tra sogni e progetti realizzati

«Gli apparati elettronici sono la mia passione sin da quando ero bambino». È con queste parole che Stefano Arici inizia a raccontarsi. Il sales account manager di Aep, oggi 58enne, è bresciano da generazioni. Diplomato all’Istituto tecnico industriale statale nell’85, si è iscritto alla facoltà di Ingegneria elettronica per poi fare il militare come Carabiniere ausiliario.

«Mi sono sempre divertito a giocare con fili elettrici e oggetti danneggiati da riparare, come per esempio radioline o computer che smontavo e riassemblavo solo per il gusto di riuscire a farli funzionare nuovamente – racconta -. Il mio parroco ogni anno mi commissionava la costruzione del presepe meccanizzato. Così mi dedicavo anche alla creazione di personaggi e ambientazioni in movimento».

Crescendo, le “sfide elettroniche” sono diventate sempre più complesse. «In casa, anche di amici e familiari, ho realizzato impianti di luce, audio e allarme – prosegue -. Insomma, non avrei potuto mai fare solo il lavoro da scrivania. Sono “approdato” in Aep nel dicembre del 2007. Seguo progetti principalmente per il Nord Est Italia, l’Emilia-Romagna, tutta la costa adriatica e anche per la Sardegna. Per l’estero, tra gli altri, ho seguito i progetti di bigliettazione elettronica a Malta e in Polonia. Sfide entrambe avvincenti e vinte! Attualmente sto lavorando al consolidamento e all’espansione del progetto realizzato in Emilia-Romagna, una Regione che ritengo all’avanguardia. Quello che mi dà più soddisfazione di questo lavoro in Aep è avere la possibilità di occuparmi in anteprima di progetti che poi si ritroveranno sui mezzi di trasporto a uso e consumo di tutti. In pratica, mi piace toccare con mano le novità prima che vadano in porto».

Stefano Arici e i sogni nel cassetto

«Lavorare per un’azienda come Aep mi ripaga dall’aver accantonato anni fa il mio sogno nel cassetto: aprire un’attività nel mondo della produzione degli apparti elettronici – dice -. Mi sono sposato molto giovane, nel 1990, e ho quindi archiviato questa ambizione». Stefano ha tre figli, Chiara, Elena e Matteo. Proprio a quest’ultimo ha trasmesso la passione per lo sport, in particolare lo sci, e l’elettronica.

«Lui ha coronato due miei sogni – racconta -: ha aperto una piccola azienda di assistenza informatica, manutenzione e installazione di apparati elettronici e quest’anno mi renderà nonno di due gemelli. Insieme, negli anni, abbiamo anche realizzato i presepi automatizzati e vari impianti per la solita parrocchia di zona e quando ho bisogno di rilassarmi – conclude – mi “rifugio” nel suo laboratorio per parlare con lui e gioire dei suoi successi professionali».

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