«Non solo numeri: essere ingegneri è molto di più»
Graziella Donato si racconta, tra progetti e obbiettivi
Razionalità in primis, ma non solo quella. Classe ’66, di origini calabresi ma trapiantata a Firenze per studiare all’università Ingegneria elettronica dopo essersi diplomata come geometra. Graziella Donato finiti gli studi, senza neanche avere il tempo di realizzarlo, si è ritrovata a sviluppare software.
«Ho scelto il ramo più umano dell’ingegneria elettronica, quello biomedico. Poi la vita lavorativa ha preso una piega diversa – racconta -. Ho ricoperto per vent’anni alla Gilbarco vari ruoli, da quello di sviluppatore fino a seguire i livelli di sicurezza per le piattaforme di pagamento. Nel marzo 2019 sono passata a lavorare con Aep».
Graziella in Aep, tra presente, lavori in cantiere e prospettive
Qui Graziella ricopre un ruolo “misto”: segue la parte relativa al pagamento Emv ma anche quella di industrializzazione prodotto, ossia la sua ottimizzazione al fine della riduzione costi pur mantenendo un elevato livello di qualità e di ingegneria di produzione. Attualmente sta investendo energie in un progetto: l’accettazione delle carte bancarie, e non solo quelle internazionali, per il pagamento sugli autobus francesi.
«Mi piace il lavoro che faccio oggi, ho contatti con gente in tutto il mondo ma quel che apprezzo di più è vedere in funzione ciò per cui si è lavorato, fare qualcosa che serve e viene usata dagli altri nel mondo – spiega -. Il nostro è un ambiente in cui bisogna costantemente rimanere aggiornati ed è fondamentale mantenere sempre attivo il cervello, vedere a tutto tondo le soluzioni, lavorare in previsione dell’innovazione futura, provando ad anticiparla, facendo le scarpe al presente. Questo è il fascino del mio lavoro».
Graziella è anche mamma di un figlio già 14enne. «È, se così si può dire, un “figlio d’arte” perché anche suo padre è ingegnere – dice sorridendo -. Tutto lascia presagire che l’ingegneria continuerà a far parte della sua strada, oltre che del suo Dna».
Graziella, da brava mente analitica, ha già fatto una lista di buoni propositi per il nuovo anno. «Vorrei imparare il francese e aggiungere un’altra competenza che non sia tecnica a quelle nel mio bagaglio, per esempio mi piacerebbe migliorare nella parte comunicativa, utile per la negoziazione delle trattative sul lavoro ma anche nella gestione dell’emotività nella vita di tutti i giorni. Perché, dopotutto – conclude -, sono sì ingegnere ma pur sempre nata sotto il passionale segno dello Scorpione».